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Premio internazionale di letteratura Città di Como

PENSIERI SUL PREMIO – Editoriale di Giorgio Albonico

“Il premio si è riproposto per il suo secondo cammino: quest’anno 1400 partecipanti giunti anche da molte parti d’Europa, persino da Israele.
Non ci aspettavamo nella prima edizione come oggi una così vasta partecipazione e parlare di numeri non piace perché mi sembra di mercificare qualcosa rivolto al bello e non all’utile .
Tuttavia credo che il reale motivo del riscontro ottenuto sia nel contenitore, cioè la città di Como e la sua attrattiva di immagine turistica di cui noi comaschi spesso sembriamo dimenticarci.

Ma perché un Premio, visto che ce ne sono così tanti?

Per chi partecipa scrivere permette di trovare il tempo vero che fluisce dentro e non si misura con l’orologio; scrivere è mettere altra vita in quella che hai vissuto, per questo tanti scrivono.
Poi c’è la speranza di vedersi riconoscere una creazione dell’intelletto, magari dopo essersi scontrati con la dura realtà editoriale; si rimane in attesa di una buona notizia e ciò rende il tempo più piacevole.

La selezione purtroppo è sottoposta al giudizio umano che, ahimè, a volte può essere fallace e che sempre è soggettivo.

Per chi organizza invece, c’è la convinzione di fare qualcosa che si rivolge al bello e alle migliori qualità dell’individuo per arrivare ad un risultato non certamente economico ma più raffinato; un risultato che va oltre, dove la persona è intesa come unità in cui spirito e cultura sono importanti .

Questo premio di fatto vive per la partecipazione degli autori e appartiene a tutti loro che lo rendono possibile e anche alla città di Como che lo ospita, dandovi il nome.
L’associazione che ha indetto il premio è AUTONOMA,LIBERA E INDIPENDENTE, ma in realtà il premio è di tutti gli autori ai quali va un sincero ringraziamento.

Altro aspetto da rilevare è che i testi – racconti, romanzi e poesie – sono giunti da tutta Italia e molti dall’estero.

I greci lo chiamavano periegesi, oggi si chiama Turismo Culturale e tende ad innalzare il livello dell’individuo attraverso l’incontro con diverse culture e storie e persone.
Perché, come diceva S. Agostino, “il mondo è un libro aperto e chi non viaggia ne legge una sola pagina.”.

Invito coloro che vengono da fuori a non soffermarsi sulle ville del lago ma a guardare i piccoli angoli riposti, i cimiteri a mezzacosta, le darsene a lago, i cipressi a Brienno.
Como e i suoi dintorni non sono fatti per il turismo chiassoso e di massa.

La speranza che ci anima per il futuro è che questa iniziativa insieme ad altre presenti nella nostra città possa nel tempo accrescere l’ identità culturale di Como e qualificarsi come un punto di riferimento, magari anche europeo.
Mentre la convinzione è quella, in un mondo troppo spesso basato sulla logica del profitto, di fare qualcosa che si rivolge al bello, alla cultura, al miglioramento delle proprie qualità interiori.

Un grazie ancora agli autori, a tutti coloro che ci vedono con simpatia e anche a quelli che ci guardano con superiore indifferenza perché ci danno uno stimolo in più per continuare-“

G. Albonico

 

 

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