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Premio internazionale di letteratura Città di Como

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Ecco i vincitori della quarta edizione del premio “Città di Como”

Sabato 7 ottobre nella splendida cornice di Villa Olmo a Como sono stati premiati i vincitori della quarta edizione del Premio Internazionale di letteratura Città di Como, selezionati tra i 2.100 partecipanti nelle varie sezioni: narrativa edita, narrativa inedita, poesia edita, poesia inedita, saggistica, multimediale, reportage e teen.

Alla cerimonia sono intervenuti anche Dacia Maraini, Edoardo Boncinelli e Giovanni Gastel, membri della giuria tecnica del Premio.

A Ferruccio De Bortoli, in qualità di presidente, è stato consegnato un riconoscimento da parte di Lions Como, Associazione Eleutheria e Tessabit, per l’attività di Vidas, casa del sollievo pediatrico.

Ecco di seguito i nomi dei vincitori suddivisi per categoria.

NARRATIVA EDITA

Vince la sezione Narrativa edita Giorgio Scianna con “La regola dei pesci” (Einaudi, 2017), libro che ha la qualità di rivolgersi a tutte le generazioni in perfetto equilibrio, senza perdersi in giudizi. L’autore immagina cosa accade quando una richiesta di aiuto rimane inascoltata e la storia di quattro ragazzi, attratti dalle finte lusinghe della jihad, diventa sintomo di un malessere reale di un occidente senza più punti di riferimento.

Prima finalista è la scrittrice iraniana Fattaneh Haj Seyed Javadi con “La scelta di Sudabeh” (Brioschi, 2017), che in Iran è giunto alla 56a edizione vendendo milioni di copie e suscitando un acceso dibattito non solo tra i lettori iraniani ma pure tra gli studiosi di letteratura persiana. Romanzo popolare ambientato nella Tehran del 1900, esplora i temi delle differenze sociali e della condizione delle donne offrendo uno spaccato della vita – usi, costumi, credenze- dell’Iran, alcuni dei quali tuttora in essere.

Seconda finalista è Cristina Bellon con L’uomo che non sono” (Cairo, 2016): una vita fatta di quotidianità priva di emozioni e monotona quella di Giovanni Tosi, quarantacinque anni, che dopo il divorzio si ritrova a vivere nel paese della campagna lombarda in cui è nato. Poi, un giorno, avviene un fatto tragico ed è l’inizio della metamorfosi: se la vita ti manda un segnale, sta a te coglierlo. E’ sottesa la domanda: “Quanti altri noi abbiamo dentro che non conosciamo?” Parte allora da qui un cammino lungo pochi mesi che cambia la vita.

Il premio per la miglior opera prima è stato invece assegnato a Enrico Galiano con “Eppure cadiamo felici” (Garzanti, 2017) in cui l’autore, scrittore e professore nominato tra i cento docenti migliori d’Italia, racconta una storia capace di catturare le emozioni più nascoste della sensibilità giovanile. Una storia che non solo riguarda i suoi studenti ma che riesce a toccare le corde più profonde delle emozioni di tutti noi per farci comprendere che dai sentimenti non deve derivarci paura.

NARRATIVA INEDITA

Vince la sezione Narrativa ineditacategoria romanzo, Daniela Musini con “Messalina, la meretrix augusta”. Quella di Daniela Musini è una scrittura ricca e vivida, talvolta ridondante di aggettivi. L’effetto è però coerente con la storia e con il carattere della protagonista ed esprime bene fulgore ed eccessi. Con una profondità nell’analisi psicologica delle figure, i testo è scorrevole e avvincente e segue un’attenta ricostruzione storica, grazie a un pregiato uso delle fonti.

Per il racconto inedito vincono invece ex aequo Alessia Raccichini con “Carmelina, cuore azzurro, cuore di sale”ed Enrico Ferioli con Viva la regina”.

Quella di Alessia Raccichini è la storia dell’estremo sacrificio di una madre che per amore del figlio – per permettergli di crescere in una famiglia ricca – sta in silenzio chiusa nel suo dolore e con la speranza un giorno di andare a servire in quella casa; una scrittura solo apparentemente dimessa e coinvolgente nella sua semplicità.

Il racconto di Enrico Ferioli si sviluppa invece nel vissuto di una figura reale che non può abbandonare il ruolo di maestà: una scrittura precisa e  una narrazione che va diritta allo scopo di catturare da subito l’attenzione del lettore.

POESIA EDITA

Vincitore delle sezione poesia edita è Andrea Leone con Hohenstaufen” (L’arcolaio, 2016). In una lingua fatta di ripetizioni e liturgie, l’autore alza il suo canto folle, la sua invocazione perché un altro mondo abbia luogo, perché risplenda un’altra verità, la terribile verità della condizione umana, l’orgoglio coraggioso della nostra solitudine e del nostro essere creature.

Primo finalista è Sebastiano Aglieco con “Compitu re vivi” (Il ponte del sale, 2013): attraverso archetipi potenti – i bambini, il sangue, i morti, il padre – Sebastiano Aglieco compie un grande viaggio negli abissi dell’anima, un viaggio a tinte accese e vampate di colore, dove uomini, animali e piante diventano portatori di sapienza e vengono profondamente interrogati.

Secondo finalista è Gian Mario Villalta con Telepatia” (Lietocolle, 2016), un libro sinfonico, una costellazione di temi e di simboli, un viaggio appassionato nelle terre del nordest, nelle strade dei maestri, dei figli, degli antenati, nella saggezza dei cieli e degli alberi, con un forte senso civile e l’esigenza assoluta di una nuova comunità.

Il premio per la miglior opera prima è andato invece a Giovanni Ibello con “Turbative siderali” (Terra d’ulivi, 2017), libro acceso e visionario, pieno di invenzioni e di imprevisti che mostra una Napoli reale e insieme fantastica, attraversata da una vorticosa energia notturna e dalle fiamme del sogno, un’energia cosmica che dilaga nel mondo e arriva fino al cielo.

POESIA INEDITA

Vincitore della sezione poesia inedita è Alessandro Bellasio con Nel tempo e nell’urto”. Giovane poeta milanese, Alessandro Bellasio scrive versi ripidi e scheggiati, frammenti di un mondo esploso, squarci di dolore e di conoscenza dove emergono potenti i grandi archetipi della notte, della ferita, della nascita, del silenzio drammatico che ci assedia.

SAGGISTICA

Vince la sezione saggistica Alessandra Trevisan con “Goliarda Sapienza. Una voce intertestuale” (La vita felice, 2016), libro che raccoglie la voce di Goliarda Sapienza, autrice della letteratura italiana del Novecento, il cui nome tuttavia ha iniziato a circolare postumo. Il lavoro della Trevisan, frutto di anni di ricerca intorno alla complessa figura della scrittrice siciliana, tocca e attraversa tutte le voci di Sapienza: dal teatro al cinema, dalla poesia alla prosa, dai diari ai taccuini. Ripercorrendo la biografia di Sapienza tracciata grazie a documenti inediti, ed entrando poi nei testi si ritesse la trama di un’esistenza plurima, vitale e libera, presentata seguendo un itinerario artistico che trova fondamento nella “voce” come “strumento primo” di scrittura.

Prima finalista è Elena Rinaldi con Einstein e associati” (Hoepli, 2017). Divulgatrice, matematica e ricercatrice, Elena Rinaldi ci racconta la natura collettiva dell’impresa che ha portato alla formulazione della relatività.

Seconda finalista è Giada Lonati con L’ultima cosa bella. Dignità e libertà alla fine della vita” (Rizzoli, 2017), un omaggio alla vita che racconta la dignità, la bellezza di andarsene, perché la fase terminale della vita non deve essere pensata come l’ultimo traguardo, qualcosa che annienta, ma come qualcosa di più dolce che può anche regalarci ultimi istanti di felicità.

Per la migliore opera dall’estero è stato premiato Mario Del Pero con Era Obama. Dalla speranza del cambiamento all’elezione di Trump” (Feltrinelli, 2017): scritto con l’obiettività e il distacco propri dello storico di professione questo libro è un’acuta analisi degli entusiasmi e delle contraddizioni che hanno accompagnato gli otto anni alla Casa Bianca del primo presidente nero nella storia Usa. E del loro riverbero sulla storia del mondo intero.

SEZIONE MULTIMEDIALE

Nella sezione multimediale, per la fotografia vince Andrea Signori con La habana que posa”: il servizio fotografico è stato realizzato a Cuba poco dopo la morte di Castro così da cogliere quell’atmosfera di sospensione, di speranza e incertezza che previene il futuro. La vita dei cittadini va avanti in piccoli gesti quotidiani, anche se si capisce che qualcosa è cambiato.

Annalisa Ballarini vince la categoria delle videopoesie con “Il viaggio”, inteso come esperienza esistenziale, immersione nelle profondità della memoria e del sogno grazie a visioni che hanno la stessa consistenza del linguaggio cui danno forma.

TEEN

Vincitrice della sezione Teen è Alessia Tagliabue con “Passione e ragione”, una notevole padronanza del linguaggio unita alla capacità di orchestrare con la medesima sapienza l’eredità della storia e l’esperienza della vita presente, con lo sguardo di chi si affaccia sul trampolino della vita con curiosità e al tempo stesso con umile dedizione.

REPORTAGE

La sezione dedicata ai giornalisti viene vinta ex aequo da Maria Rosaria Iazzetta con “Il paese dei gelsomini. Viaggio fotografico in Birmania” (Europa edizioni), un reportage che è la sintesi, racchiusa nelle pagine di un diario in prima persona, fra la curiosità del giornalista e lo sguardo profondo dell’antropologo, e Andrea Quadroni con Andrea Butti da La Provincia di Como con un’inchiesta sugli ingressi illegali dei migranti in Canton Ticino che descrive un fenomeno, quello della migrazione, che rischia di segnare un’epoca.

IL LIBRO D’ORO

Libro d’Oro dell’anno” – il libro ritenuto migliore, più amato e ricercato e pubblicato nel 2016 – è stato nominato “Voci del verbo andare” (Sellerio,  2016) di Jenny Erpenbeck.

Il libro è uno dei più venduti in Germania e merita di essere conosciuto in Italia perché affronta uno dei problemi sociali e culturali comuni oggi a tutta l’Europa, quello dei migranti, con un atteggiamento privo di retorica, carità, compassione, presentandolo con un giusto rispetto i profughi. Jenny Erpenbeck riflette con un romanzo completamente immerso nel presente, quasi al limite della cronaca e del reportage letterario, sui contrasti paradossali della nostra epoca, l’opposizione tra ricchezza e indigenza, libertà e asservimento, tra la cancellazione delle culture e il disegno di una nuova identità.

 

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