A Milano la lezione di etica e scrittura di Vincenzo Consolo
Nei “Meridiani” di Mondadori è approdata, a cura e con un saggio di Gianni Turchetta e con un testo introduttivo del filologo Cesare Segre, l’opera letteraria dello scrittore Vincenzo Consolo, molto legato al Lario. “Voglio subito enunciare un giudizio complessivo – esordisce Segre – Consolo è stato il maggior scrittore italiano della sua generazione. La sua scomparsa ha turbato tutto il quadro della narrativa del nostro Paese, rimasto senza un punto di riferimento alto e, per me, indubitabile”.
Oggi e domani un grande convegno a Milano, all’Università Statale, lo celebra. Nato a Sant’Agata di Militello, fra Messina e Palermo, per tutta la vita Consolo ha scritto della Sicilia, «luogo bellissimo e tremendo», trasformandola in una densa metafora dei tanti Sud del pianeta, e del mondo tutto. Ma dal 1968 Consolo ha vissuto a Milano, diventata la sua seconda patria, e osservatorio privilegiato per guardare la Sicilia stessa: come già era accaduto a Verga, a Vittorini, a Quasimodo. Era doveroso che Milano, e in particolare l’Università degli Studi, dedicasse a Consolo un Convegno internazionale, con i migliori specialisti della sua opera. Il Convegno si propone di studiare Consolo sia nella densità polifonica della sua scrittura, sia nella complessità del suo impegno di intellettuale militante, prendendo come punto di riferimento la sua costante attenzione al Mediterraneo, spazio millenario, storico e favoloso insieme, di culture e di commerci, di incontro e scontro di lingue e identità. Non è certo un caso che Consolo abbia colto fin dagli anni ottanta l’importanza strategica dei nuovi processi migratori: una realtà oggi tragicamente sotto gli occhi di tutti, a conferma della lucidità e dell’attualità del suo sguardo. Dal 2018, inoltre, le carte di Consolo sono state depositate presso Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, che le sta catalogando per metterle a disposizione degli studiosi, arricchendo il suo già vastissimo Archivio e pubblicando per l’occasione un volumetto della serie «Carte raccontate». La felice coincidenza fra il Convegno della Statale e il quarantesimo anniversario di Fondazione consente allo stesso tempo di rendere omaggio a un grande scrittore e intellettuale, e di sottolineare il ruolo e l’importanza strategica di una delle più prestigiose istituzioni culturali milanesi.
Ecco il programma del convegno, curato dal professor Gianni Turchetta.
MERCOLEDÌ 6 MARZO
14.30 | Saluti di apertura
Elio Franzini
Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Milano
15.00
Coordina Alberto Cadioli
Università degli Studi di Milano
Gianni Turchetta, Università degli Studi di Milano, Introduzione ai lavori
Carla Riccardi, Università degli Studi di Pavia, Da Lunaria a Pantalica: fuga e ritorno alla storia?
Nicolò Messina, Universitat de València, Cartografia delle migrazioni in Consolo
16.30 | Pausa caffè
17.00
Corrado Stajano, giornalista e scrittore, Storia di un’amicizia
Dominique Budor, Université Sorbonne Nouvelle, “Gli inverni della storia” e le “patrie immaginarie”
Marina Paino, Università degli Studi di Catania, La scrittura e l’isola
GIOVEDÌ 7 MARZO
9.30
Coordina Irene Romera Pintor
Universitat de València
Sebastiano Burgaretta, etnologo e docente, L’illusione di Consolo tra metafora e realtà
Rosalba Galvagno, Università degli Studi di Catania, Il «mondo delle meraviglie e del contrasto». Il Mediterraneo di Vincenzo Consolo
Miguel Ángel Cuevas, Universidad de Sevilla, Della natura equorea dello Scill’e Cariddi: testimonianze consoliane inedite su Stefano D’Arrigo
11.00 | Pausa caffè
11.30
Daragh O’Connell, University College Cork, La notte della ragione: Nottetempo, casa per casa fra poetica e politica
Giuseppe Traina, Università di Catania, Per un Consolo arabo-mediterraneo
Salvatore Maira, Roma, scrittore e regista, Parole allo specchio