
Comunicato dell’ideatore ed organizzatore del Premio – Giorgio Albonico
Anche quest’anno sta per calare il sipario sulla terza edizione del Premio Città di Como che come e più degli scorsi anni ha visto una vasta partecipazione di concorrenti.
E’ stato un cammino iniziato con il freddo di gennaio e arrivato con varie tappe di avvicinamento alla cerimonia conclusiva di Villa Olmo del 2 luglio.
Ricordo con piacere la bella presentazione della terza edizione all’Hotel Palace di Como e la successiva all’Insubria, ma anche i tanti momenti di lavoro e di lettura che si sono avvicendati in questi mesi.
Mai come quest’anno la qualità delle opere è lievitata: lo scrivo senza alcuna forma di piaggeria nei confronti di alcuno, ma solo perché ne sono realmente convinto avendo sentito anche i commenti dei bravi lettori di cui il Premio si avvale.
I premi letterari hanno come difetto quello di dovere sottoporre ad una selezione le opere dell’ingegno altrui e a volte certe esclusioni diventano realmente dolorose,ma appartengono alla logica stessa di un concorso.
Voglio tuttavia ricordare che qualsiasi lettura è sempre di carattere soggettivo e quello che una persona può filtrare ed apprezzare magari non provoca lo stesso sentimento in un’altra.
Chi scrive può trasmettere concetti o comunicare sensazioni e questo è il solo senso magico da ricercare. Se poi vengono gli apprezzamenti meglio, altrimenti poco cambia.
Abbiamo poi cercato di valorizzare le opere prime nelle varie sezioni, non tanto perché vogliamo fare i rabdomanti di nuovi talenti cosa che lasciamo fare agli editori sempre alla ricerca di autori che possano fare vendere di più, ma perché crediamo che un premio debba anche servire a fare venire alla luce nuove voci, voci che possono arricchire il panorama esistente rendendolo più interessante e vario.
Il nostro sforzo, le nostre scelte sono quelle di mantenerci il più possibile liberi e indipendenti da qualsiasi condizionamento culturale e di provincialismo, non avendo alcuno da riverire, anche se di fatto rispettiamo tutti.
Speriamo e crediamo di averlo fatto, ma se non ci siamo riusciti, questa è la bussola che ci guiderà domani.
Giorgio Albonico