Giorno della memoria, i titoli di Bompiani
Bompiani pubblica due titoli in occasione del “Giorno della memoria” che ricorda le vittime dell’Olocausto.
Come una rana d’inverno
Daniela Padoan
“Quella del testimone è una figura inevitabile, che continuiamo a incontrare come perturbante e che non possiamo rendere innocua: sta lì a dirci, con la sua sola presenza, che anche noi avremmo potuto, e potremmo, essere ridotti in cenere, considerati nulla, spogliati della fragile copertura che ci viene dalla nostra appartenenza identitaria, culturale, politica.”
“Considerate se questa è una donna / Senza capelli e senza nome / Senza più forza di ricordare / Vuoti gli occhi e freddo il grembo / Come una rana d’inverno.” Con questa immagine scarnificata Primo Levi, nel celebre incipit di Se questo è un uomo, si rivolge ai lettori evocando donne spogliate della propria identità, non più padrone di quel corpo, quel grembo che è tramite vivente della relazione con l’altro. Daniela Padoan raccoglie in questo libro le testimonianze di tre donne – Liliana Segre, Goti Bauer, Giuliana Tedeschi – sopravvissute al campo femminile di Auschwitz-Birkenau. L’autrice conferisce alle conversazioni il ritmo di una lucida, accorata narrazione fatta di rimandi e relazioni perché, come dice Giuliana Tedeschi, “le donne sono maglie, se una si perde, si perdono tutte”. Nella storiografia dello sterminio nazista le donne sono pressoché invisibili, la loro presenza è sovrapposta a quella maschile e su questa si appiattisce. Ma, come è scritto nella Postfazione, “senza dimenticare per un solo istante che l’obiettivo dei nazisti era cancellare dal mondo gli ebrei, uomini o donne che fossero, riflettere sulla peculiarità delle sofferenze e sopraffazioni patite dalle donne, così come sul loro modo di opporre resistenza e rendere testimonianza, può servire ad allargare di un poco l’ambito di riflessione”.
DANIELA PADOAN
Scrittrice e saggista, da anni si occupa di testimonianza della Shoah e di razzismo. Tra i suoi libri: Le pazze. Un incontro con le Madri di Plaza de Mayo (Bompiani 2005) e Razzismo e noismo (2013, con Luigi Luca Cavalli-Sforza). Ha collaborato con le pagine culturali de “il Manifesto” e “il Fatto Quotidiano”.
Io sono una stella
Inge Auerbacher
Torna in libreria un libro per ragazzi che racconta l’Olocausto in modo diretto ma lascia aperta la porta della speranza.
“Io resisto con coraggio la mia voce squarcia il silenzio sono ancora un essere umano nessuno potrà abbattere il mio animo o la mia forza di volontà io sono una stella.”
Inge Auerbacher, ebrea tedesca, ha solo sette anni quando, nel 1942, viene internata nel campo di concentramento di Terezin (Cecoslovacchia) e conosce la più grande atrocità della storia: l’Olocausto nazista. Corredato da foto, disegni, poesie e da una sintesi degli eventi storici più rilevanti, il libro è il commovente resoconto di quella esperienza, rivissuta attraverso le emozioni e le paure di una bambina che fu testimone di una delle pagine più nere per la storia dell’umanità.
INGE AUERBACHER
Ebrea tedesca, venne rinchiusa nel campo di concentramento di Terezìn, in Repubblica Ceca, con altri quindicimila bambini. Dopo la liberazione dell’Armata Rossa l’8 maggio 1945, Inge ebbe la fortuna di ritrovare anche i suoi genitori. Oggi abita negli Stati Uniti, ed è una delle poche testimoni viventi degli orrori perpetrati dai nazisti nei lager durante la Seconda Guerra Mondiale. La sua storia è raccontata anche nei libri Beyond the Yellow Star to America e Finding Dr. Schatz.