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Premio internazionale di letteratura Città di Como

Laboratorio di scrittura del Liceo Volta (Como)

Fai parte della giuria di un importante premio letterario e devi valutare libri per l’infanzia e per l’adolescenza. Hai voglia di annotare i tuoi pensieri in merito al rapporto che avevi con i libri quando eri bambino/a?

Quali libri hai amato di più? Quali hai odiato? Perché? Come dovrebbe essere il tuo libro per ragazzi ideale? Quali temi, quali ambientazioni, quale stile…raccontaci dei tuoi libri per l’infanzia più amati, sognati desiderati, rifiutati…

 

LA MAGICA BOLLA

La lettura ha fatto parte della mia vita fin da quando ne ho memoria, prima ascoltando le storie uscire dalla bocca dei miei genitori, poi divorando pagine su pagine accoccolata sul divano, in macchina, sotto alle coperte: qualunque posto era buono per entrare in quella magica bolla.

Leggere così tanto da bambina mi ha regalato lo slancio necessario ad aprire i miei orizzonti di interesse, e anche se la pandemia che stiamo affrontando mi ha purtroppo privato dell’entusiasmo che avevo prima nel lo sfogliare le pagine per ore, sono sicura che è ancora lì, pronto a essere ricostruito.

Il genere fantasy è di certo stato il mio preferito da piccola, proprio per la sua capacità di farmi evadere dalla realtà immergendomi in nuovi e misteriosi universi: la mia immaginazione trovava nuovi orizzonti dove spaziare.

Un altro genere che includerei tra i miei preferiti (e che a mio parere dovrebbe essere preservato in futuro) è quello dei classici: “Cuore”, “Il giro del mondo in 80 giorni”, “La piccola principessa” e tanti altri mi hanno affascinato soprattutto perché sono stati scritti in epoche lontane.  Inoltre, mi hanno permesso senza dubbio di ampliare lessico e conoscenze.

Il mio libro per ragazzi ideale dovrebbe essere ambientato in un mondo post apocalittico che mescoli elementi reali e fantastici e veda come protagonista una ragazza perfettamente in grado di cavarsela senza dover contare solo sull’aiuto e sul sacrificio degli altri. ; Non dovrebbero poi mancare suspence, inganni risolti con la logica, combattimenti e tradimenti inaspettati, conclusi da un finale sorprendente: la saga che più si avvicina a tale descrizione è “Hunger Games”, scritta da Suzanne Collins, che reputo infatti essere la mia preferita, sia per la trama  sia per l’ambientazione.

Mi auguro davvero che, nel corso del tempo, sebbene la tecnologia entri a far parte della vita dei bambini progressivamente sempre più presto, questo non impedisca loro di appassionarsi alla lettura e includerla tra i propri passatempi preferiti: l’unica controindicazione a sceglierla è la sensazione di vuoto che ti prende nel poggiare gli occhi sull’ultima riga di ogni libro che hai amato.

GIULIA MARZANO

 

LE STREGHE DI TUTTI I GIORNI

Fin da quando ero piccola ho sempre pensato che i libri avessero i superpoteri. Leggendo, infatti, si viaggia e si impara, ci si emoziona, ci si innamora delle storie raccontate e si sogna di poterle vivere anche noi. Il compito di valutare libri per l’infanzia e l’adolescenza mi ha riportato alla memoria i miei compagni di avventure della fanciullezza; Gianni Rodari con le sue Filastrocche in cielo e in Terra,  Roberto Piumini con le sue Fiabe per occhi e bocca e la celebre fogliolina Bandiera di Mario Lodi che, rimanendo aggrappata al suo ciliegio contro le intemperie dell’inverno, ci insegna che il mondo è bello ma che per essere felici bisogna lottare sempre.

Tuttavia, i libri hanno anche poteri negativi: essi sono in grado di rendere vivi i mostri delle loro storie. Quando ero piccola ero terrorizzata dalle streghe, pertanto, quando mio fratello mi regalò il libro intitolato Le Streghe dello scrittore inglese Roald Dahl, mi rifiutai categoricamente anche solo di incominciarne la lettura. Ero convinta che leggendo i ritratti di quelle streghe, che portavano parrucche e guanti per nascondere il loro vero aspetto mostruoso, la mia paura sarebbe diventata più tangibile acquisendo un volto nella mia mente. Crescendo, però, si impara a gestire le figure che i libri creano nella nostra immaginazione e una volta più grande ho letto il temuto romanzo scoprendo che anche una storia per bambini può far nascere riflessioni da grandi: le vere streghe non sono quelle grottesche delle fiabe, ma signore e signori che è facile incontrare nella vita di tutti i giorni, dall’apparenza elegante e dai modi garbati, che però  celano un’indole malvagia.

Per quanto mi riguarda, ritengo che nel libro ideale per l’infanzia debbano esserci i mostri, in modo tale da far prendere coscienza al giovane lettore della realtà, ma che essi debbano essere subordinati alla trasmissione di un messaggio positivo che stimoli il bambino a vedere il mondo con gli occhi sempre orientati verso la ricerca del buono nelle cose.

Inoltre, credo che per scrivere un libro per bambini sia necessario alzare la propria immaginazione al loro livello; bisogna imparare dai campioni della fantasia, coloro che, tenendo un semplice legnetto, diventano i sovrani di un potente regno lontano.

CAMILLA CALDARELLI

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