
5 maggio, Manzoni poeta è sempre attuale
È il 5 maggio, occasione per rileggere la celebre omonima ode manzoniana. La notizia della morte di Napoleone, giunta a Manzoni nel luglio del 1821, quando si trovava a Brusuglio, provocò in lui una fortissima emozione. Sentì il bisogno di rileggere i versi di Monti per l’imperatore quando era in auge e decise di dedicargli lui stesso un’ode. Chiese alla moglie Enrichetta di mettersi al piano e di suonare, qualunque cosa purché suonasse. E in tre giorni, un tempo rapidissimo per le sue abitudini, Manzoni compose il celeberrimo Cinque Maggio. Proibita dalla censura austriaca, l’ode uscì clandestinamente dall’Italia, fu tradotta da Goethe e si diffuse in tutta Europa. Nell’ode tuttavia Napoleone non viene mai esplicitamente citato.
La poesia è una strofe settenaria doppia, costituita da due parti di due versi ciascuna: sdruccioli sciolti il primo, il terzo e il quinto, piani a rima alterna il secondo e il quarto, tronco il settimo che rima con l’ultimo, pure tronco, della seconda parte della strofa.
Sono passati quasi duecento anni e questa ode viene sempre letta e apprezzata: a quale personaggio della scena politica mondiale vorreste dedicare la vostra poesia?