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Premio internazionale di letteratura Città di Como

Margherita Nani protagonista al Salone del Libro con il romanzo inedito vincitore del “Premio Città di Como” del 2018

Margherita Nani, la giovanissima autrice del romanzo “L’ospite. Le anatomie di Joseph Mengele” edito da Brioschi è stata protagonista sabato 11 maggio al Salone del Libro di Torino. Il romanzo, una biografia romanzata di Josef Mengele, medico criminale nazista che aveva l’abitudine di iniettare fenolo nel cuore dei suoi pazienti, poi in fuga da Auschwitz fino al cuore del Brasile, è stata presentata dal fondatore del premio Giorgio Albonico e da Francesco Cevasco già curatore delle pagine culturali del “Corriere della Sera”, che è autorevole membro della giuria del premio “Città di Como”. L’opera della giovane scrittrice romana, appena 19 anni, ha vinto la sezione inediti per la narrativa nell’edizione del 2018.

Di fronte a una vasta platea l’autrice, studentessa che ha già completato il suo secondo romanzo ed è impegnata con il terzo, ha illustrato il lungo lavoro di ricerca storica che è alla base della storia dedicata all’angelo della morte nazista e ai suoi terribili esperimenti di eugenetica, morto nel 1979 ossia 40 anni fa. “Ho iniziato a scrivere questo libro a 16 anni e ho letto tutto quello che è disponibile nella saggistica storica sulla figura di Mengele, nonché i film che parlano della sua vicenda. Il servizio segreto israeliano era sulle tracce del mostro e si accingeva a catturarlo, ma fu impegnato in una operazione più urgente e perse le sue tracce”. Al centro della storia raccontata dall’autrice è Pia, un’adolescente brasiliana che viene attratta dal fascino del misterioso straniero giunto nel 1955 in un villaggio nel cuore del Brasile. Un uomo la cui malvagità sfugge a qualsiasi comprensione. L’oscurità e la banalità del male sono tratteggiati in questo romanzo in tutta la loro crudeltà. “In questo libro molto è raccontato dalla parte delle donne, e in ognuno dei personaggi femminili ho messo qualcosa di me – ha detto a Torino l’autrice – soprattutto in Pia, la giovane protagonista. E ho cercato di ricostruire fedelmente gli scenari e le ambientazioni”. “Sfido chiunque a contestare la veridicità storica di quanto raccontato – ha detto Francesco Cevasco – non c’è traccia di imperfezioni o di errori in questo romanzo che si basa su un’accurata documentazione su dati storici e d’archivio”. “Questo mio libro vuole essere però una riflessione sul male che può interessare anche chi non è interessato alle vicende pur avventurose della caccia ai nazisti in  Sudamerica, è una storia umana di essere umani. Quando ho iniziato a studiare la storia di Mengele ho provato dolore e ribrezzo, ma ho imparato anche ad andare avanti e a guardare in faccia il male, la cosa che più mi ha interessato studiare sono state le esperienze dei sopravvissuti agli esperimenti di Mengele” ha detto l’autrice a Torino, in un Salone ancora affollato di polemiche dopo l’esclusione della casa editrice Altaforte vicina a Casa Pound e ai nostalgici del fascismo.

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