I consigli di Stephen King a chi scrive: “Un mattone per volta!”
A causa della pandemia in molti avranno sentito nominare o magari anche letto o riletto un celebre romanzo di Stephen King, maestro del brivido, dal titolo “L’ombra dello scorpione”.
Una storia apocalittica che prefigura la fine dell’umanità a causa di un morbo sfuggito a un laboratorio segretissimo. Nella sua prefazione King non manca di elargire preziose pillole di saggezza a chi si cimenta nella scrittura, e lo fa come sempre partendo dall’esperienza personale.
Esiste una formula segreta per scrivere un romanzo di successo?
King ne ha una sola, lavorare sodo e con pazienza.
“Si ha un’idea, a un certo punto ne arriva un’altra, si stabilisce uma relazione o una serie di relazioni tra le idee. Alcuni personaggi (all’inizio poco più di ombre) si fanno avanti, alla mente dello scrittore si presenta una possibile conclusione (ma è raro che abbia molta somiglianza con quella prevista all’inizio, una volta attivati alla fine). E a un certo punto il romanziere si mette a tavolino con carta e penna, una macchina per scrivere o un macinaparole”. E quando chiedi a King come scrive, ecco la risposta decisiva: “Una parola alla volta”. Risposta che, confessa King, invariabilmente non viene presa sul serio, ma l’autore di “Shining” e tanti altri capolavori invita a considerare la grande muraglia cinese: “Una pietra alla volta, amici. Questo è tutto”.