
La poesia al tempo del Corona Virus
La poesia al tempo del coronavirus è la nostra migliore guida.
Milo De Angelis, autorità indiscussa nel campo della poesia italiana e membro della giuria del Premio “Città di Como”, ha accettato volentieri di condividere con i lettori del nostro sito alcune riflessioni sulla scrittura poetica, a meno di un mese dalla scadenza del bando 2020.
De Angelis, In questo anno difficile per la vita dell’umanità, cosa può insegnarci la poesia?
“La poesia è di casa nel difficile. Abita lì da quando è nata ed è l’insegnante ideale per le situazioni estreme. Ci mostra che la vita stessa – ora e sempre – è un’emergenza“.
Per molti la scrittura è stata in questo periodo un aiuto, un esercizio. La solitudine aiuta i poeti? Si aspetta che la pandemia si rifletta oltre che su molta narrativa anche sulla poesia?
“La solitudine – risponde De Angelis – aiuta soltanto i poeti veri. Il Coronavirus ha creato una valanga di versi penosi che in questi mesi ci hanno perseguitati come una seconda pestilenza, a riprova che i poeti della domenica non perdono occasione per farsi notare“.
L’editoria è in crisi, si dice. E a maggior ragione oggi. Che cosa si potrebbe fare secondo lei? Va detto che oltre all’editoria industriale però c’è l’editoria artigianale-artistica delle tirature limitate, degli atelier. Personalmente la ritengo una via da esplorare, specie per i giovani, nel rapporto con gli artisti. Cosa ne pensa?
“Quando ho cominciato a scrivere, negli anni settanta, c’erano due o tre collane e nient’altro: se non pubblicavi lì non esistevi – dice De Angelis – Ora è tutto diverso e per certi aspetti è anche meglio. Quelle collane esistono ancora, ma non hanno più l’autorità di una volta e a loro si sono affiancate altre iniziative di ottimo livello. Pubblicare da Donzelli o da Marcos y Marcos oggi non è meno importante che pubblicare da Einaudi. E in più nascono ogni anno piccole collane che lei ha chiamato giustamente “artigianali” e che in effetti hanno il gusto artigiano della scoperta e dell’impegno personale. Cito soltanto l’ultima attivata in ordine di tempo, che mi sembra eccellente, ossia la MC diretta dal poeta veneziano Pasquale Di Palmo“.
Lorenzo Morandotti